Bollo Auto: cosa potrebbe cambiare nel 2018

Il calcolo del bollo auto viene calcolato in base a dei parametri: potenza del veicolo, la sua anzianità e la regione di residenza. Ma nel 2018 potrebbe sopravvenire un altro fattore o meglio, un valore già preso in considerazione ma che in concreto non è stato rilevante fino ad ora. Parliamo della capacità inquinante dell’auto.

Proposta 2018: bollo green o bollo ambientale

Presentata da Carlo Calenda, ministro dello sviluppo economico, la proposta sul nuovo modo di calcolare il bollo prevede che il costo del bollo auto dovuto sia proporzionale non più ai suoi KW/CV ma bensì in base alla classe di emissione.
Se ne discute in questo momento al Senato dove la proposta è già stata appellata come “bollo ambientale” proprio perché la nuova formula sarà “più inquini, più paghi”. In questo modo si andranno a penalizzare le tante vecchie auto che circolano ancora in Italia. D’altronde è vero che un’auto datata Euro 3 inquina davvero tanto.
A dirlo sono studi approfonditi in materia ambientale il cui risultato catastrofico vede le emissioni delle auto a incidere per 1/3 sull’inquinamento dell’aria. Legata a questa percentuale è il numero di morti registrata ogni anno in Italia per cause respiratorie, tumori e altre patologie legate ai fumi e all’aria: parliamo di 84 mila persone.

Legge di Bilancio 2018


classe emissione bollo auto

Si tratta ancora di un’iniziativa nelle mani della Commissione Ambiente ma che vede i suoi membri determinati a far inserire la modifica del bollo auto nella Legge di Bilancio 2018. Le motivazioni presentate per validare la proposta riguardano il miglioramento dell’ambiente e la sua tutela, la salute e vivibilità delle città italiane. Le previsioni si basano sul fatto che l’aumento del bollo in base alla classe andrà a colpire il 44% del parco auto italiano che, a livello Europeo, è uno dei più vetusti.

“Il 44% delle auto italiane è classificato EURO 3!”

I proprietari dei veicoli colpiti dall’aumento della tassa automobilistica saranno spinti verso la rottamazione e l’acquisto di una macchina nuova ad emissione zero.
Non sono previsti incentivi statali alla rottamazione (che di solito aiutano tanto nella scelta di comprare una nuova auto), ma proseguiranno le agevolazioni sul bollo auto per le auto ibride e elettriche.
Cosa cambierà nel calcolo del bollo
Se oggi il fattore determinante è principalmente il numero dei kilowatt influenzato per una piccola parte dalla classe inquinante, se la proposta verrà attuata i fattori si scambieranno. Sarà quindi la classe di emissione il dato principale da inserire nei calcolatori bolli maggiorato ancora di più in base alla potenza.

Opinioni e pareri

I presupposti sono ovviamente lodevoli e nessuno discute la necessità e importanza della tutela ambientale. Tuttavia l’incremento di una tassa già così discussa (e evasa) andrà a pesare su una fascia di italiani che se guidano una macchina vecchia, un motivo ci sarà. Lo zoccolo duro di non prevedere incentivi sembra quindi esagerato e fuori luogo.
La controproposta riguarda l’abolizione del bollo e l’inserimento di una accisa sul carburante. Il bollo rappresenta infatti la tassa più evasa in Italia e i costi per il recupero dei debiti è davvero alto. L’accisa sul carburante si è invece costretti a pagarla e più chilometri si percorrono, più si dovrà fare rifornimento.
Ogni soluzione ha come sempre dei pro e dei contro e in questo caso non eliminerebbe il problema della auto vecchie Euro 3 di proprietà, per la maggior parte, di pensionati e di una fascia della popolazione già in difficoltà.