Sapevate che si può essere multati se si bestemmia alla guida?

Ad aver messo nero su bianco il divieto di bestemmiare alla guida di auto – o moto che siano – non è il Codice della Strada, ma l’articolo 724 del Codice Penale:

Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la divinità o i simboli o le persone venerati nella religione dello Stato è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 51 a euro 309.

Quindi, se perdete le staffe per il traffico o per colpa di un imbranato alla guida occhio a quello che dite. Se nei paraggi sono presenti degli agenti potrebbero emettere una sanzione amministrativa a vostro nome!

I casi di automobilisti multati perché inveivano contro le divinità sono sporadici, ma ci sono. La scorsa estate, una bestemmia è costata una multa di 102€ ad un gruppo di amici in vacanza sulla A23, ‘sentiti in flagrante’ all’altezza del ponte sul Tagliamento, presso Udine.

Il fatto di aver sottolineato la possibilità di incorrere on una multa per bestemmia in auto, nasce dagli argomenti in genere trattati su CalcoloCosto.it, ma ‘il dove’ non è rilevante… ricordate ad esempio quando una bestemmia scappò al conduttore Tiberio Timperi durante un programma della Rai? Anche lui fui multato!

Pronunciare una bestemmia è quindi un reato, un reato non penale come lo era un tempo, ma un illecito amministrativo al pari di una multa per eccesso di velocità.

È difficile esprimersi sul fatto se sia giusto o meno punire con una sanzione questo tipo di comportamento. Essendo l’Italia uno stato laico dovrebbe prediligere una più ampia estensione del diritto di espressione. È  giusto tutelare le credenze religiose e i suoi simboli, ma il punto della legge che ha suscitata nel tempo maggiore discussione riguardava il fatto che si rivolgesse alla tutela specifica (ed unica) del credo cristiano cattolico, definita appunta ‘religione dello Stato’. Giunta infatti sotto esame presso la Corte Costituzionale, la disposizione è stata dichiarata illegittima con la sentenza del 18 ottobre 1995, n. 440 relativamente alle parole “o i simboli o le persone venerati nella religione dello Stato”.

Oggi quindi l’illecito è ancora perseguibile, ma in riferimento a tutte le religioni. In ogni caso, la tutela legale della bestemmia è un qualcosa di anacronistico e persino dall’Onu nel 2014 ha emesso la richiesta di abrogare ogni legislazione anti-blasfemia.