Auto: meglio verde, tradizionale o mixata?

In questo nuovo millennio all’insegna, pare, del rispetto dell’ambiente e quindi della mobilità eco-sostenibile, sono state immesse sul mercato tipologie di quattroruote che sfruttano diverse tecnologie e differenti tipi di alimentazione. Da diversi anni ormai hanno fatto il loro ingresso sul mercato le vetture elettriche e quelle ibride e più recentemente anche quelle ad idrogeno, che sono dunque andate ad affiancare i veicoli tradizionali alimentati a benzina, diesel e metano.

Quando si parla di offerte molteplici, alcune delle quali rivolte in primis al benessere ambientale,  nella maggior parte dei casi si tratta anche di prezzi diversi. Ma quali sono le varianti migliori?
Sicuramente, qualora si decida di cambiare quattroruote per passare ad una dai consumi e magari dalle emissioni nocive inferiori, si consiglia in primo luogo di valutare e scegliere con attenzione il canale di compravendita, affidandosi ad un’azienda in grado di dare il giusto valore al proprio usato auto. In secondo luogo si consiglia vivamente di andare a vedere un po’ di paragoni tra differenti tipi di carburante e variazione dei costi.

Per quanto riguarda un confronto diretto tra i veicoli a benzina, diesel, gpl, metano, ibridi, è il  punto di pareggio ad avere un ruolo fondamentale, poiché rappresenta i chilometri da percorrere alla guida di una vettura ibrida, diesel, alimentata a GPL o a metano prima che il prezzo in più, rispetto ad un equivalente modello a benzina, corrisposto al momento dell’auto di un veicolo cui sopra, venga completamente ammortizzato.

Passando a esempi concreti, si prenda in considerazione per esempio la Golf:

  • Volkswagen Golf 1.2 TSI 5p. Comfortline BlueMotion Tech. 21.600 euro (20,4 km/l),
  • Volkswagen Golf 1.4 TGI 5p.  Comfortline BlueMotion  23.800 euro (28,6 km/l) 48.300 km
  • Volkswagen Golf  1.6 TDI 110 CV 5p. Comfortline BMT  25.000 euro (26,3 km/l) 99.300 km.

La Volkswagen Golf a metano risulta un affare, a patto di avere a disposizione un  distributore di gas naturale nei paraggi; nonostante l’alto sovrapprezzo rispetto all’efficiente versione a benzina, bastano meno di 50.000 km per recuperare la cifra spesa. La versione diesel? Decisamente più adatta a chi fa veramente tantissimi chilometri.

Passando ad una casa costruttrice italiana, andiamo a vedere la Panda con i seguenti modelli e consumi:

  • Fiat Panda 0.9 TwinAir Easy, 13.100 euro (23,8 km/l),
  • Fiat Panda 1.2 EasyPower Easy 13.600 euro (15,2 km/l) 18.100 km,
  • Fiat Panda 0.9 TwinAir Natural Power Easy 15.400 euro (32,3 km/kg) 60.500 km,
  • Fiat Panda 1.3 MJT Easy 13.850 euro (25,6 km/l) 82.200 km.

La Fiat Panda TwinAir consuma poco per un motore a benzina, e tuttavia sono sufficienti 500 euro in più per acquistare la versione a GPL, meno potente ma alimentata da un carburante più economico. Da non sottovalutare, inoltre, le varianti a metano e a gasolio.

Le autovetture alimentate a GPL, acronimo di gas di petrolio liquefatti, presentano un notevole risparmio di carburante, soprattutto quando si parla di fare il pieno. Mediamente infatti si spendono intorno ai 20 euro per riempire il serbatoio di una vettura GPL, mentre se ne sborsano più di 80/100 per i pieni di diesel e benzina. Tuttavia bisogna anche tener presente che le GPL non fanno più di 13/14 km al litro, ed alcune volte arrivano solamente a 10/11 al km. Il GPL è spesso una tecnologia che viene affiancata alla benzina, diventando dunque di fatto bifuel e utilizzando la benzina per i primi 10 km di percorso per poi passare al GPL. Vanno pertanto tenuti presenti per questa motorizzazione i costi per mantenere pieno a metà il serbatoio della benzina, quelli legati alla manutenzione del mezzo, ed le eventuali spese di partenza legate all’installazzione dell’impianto GPL, che si aggirano tra 1.400 ed i 2.200 euro.