Non fermarsi ad un posto di blocco. Cosa si rischia?

L’articolo 192 del Codice della Strada prescrive quelli che sono i comportamenti dovuti da parte dell’automobilista se si viene fermati su strada da funzionari, ufficiali e agenti.
La prima regola? Fermarsi all’Alt richiesto dagli agenti!
Segue l’obbligo di esibire i documenti: libretto, patente di guida valida, contrassegno dell’assicurazione esposto sul parabrezza e il contratto della polizza.
Il “non fermarsi ad un posto di blocco” quindi, essendo un obbligo previsto dal CdS, fa scattare una sanzione nel caso in cui gli agenti o una telecamera abbiano rilevato il numero di targa. La multa verrà notificata al domicilio dell’intestatario del veicolo.
Occorre però a questo punto chiarire la differenza tra posto di blocco e posto di controllo in quanto la gravità dell’azione e il costo della multa varia proprio in base a questo.
Il posto di controllo è quello che nel linguaggio comune si tende a chiamare ‘posto di blocco’ ovvero la postazione, generalmente istituita sulle strade urbane in un solo senso di marcia, presidiata da una pattuglia, dove i veicoli possono essere fermati per controlli ordinari di guida.
Il posto di blocco viene invece istituito solo in casi eccezionali e con accorgimenti specifici come la segnaletica di rallentamento e riguarda entrambi i sensi di circolazione della strada.




Cosa si rischia quindi?
Non fermarsi ad un posto di controllo comporta un costo multa da 84 a 335 € e la decurtazione di 3 punti dalla patente.
Non fermarsi ad un posto di blocco comporta un costo multa da 1.324 a 5.302 €, la decurtazione di 10 punti dalla patente e la denuncia all’autorità giudiziaria.
Non fermarsi ad un posto di controllo (a differenza del posto di blocco) non è, come molti credono, un reato penale, ma un illecito amministrativo. Subentrano però delle aggravanti nel caso in cui ci si dia letteralmente alla fuga guidando ad alta velocità, eseguendo manovre pericolose e mettendo a rischio la sicurezza degli altri automobilisti e/o pedoni per sfuggire agli agenti.
In questo caso, l’illecito amministrativo diventa penale e si viene accusati di resistenza a pubblico ufficiale così come previsto dall’art. 337 del Codice Penale.
I posti di blocco e di controllo sono di norma predisposti in modo da rendersi visibili e la richiesta con la paletta che ci invita allo stop viene sollevata per tempo se non si procede superando i limiti di velocità consentita. Partendo da questi presupposti, occorre ancora una volta sottolineare che fermarsi ad un posto di blocco è obbligatorio e mai facoltativo.
Le conseguenze, a prescindere dalla sanzione, possono essere gravi soprattutto se per ovviare all’Alt si aumenta la velocità o si effettuano inversioni di marcia improvvise.
Spesso si è tentati di fuggire ad un posto di blocco per qualcosa non in regola (revisione scaduta, patente scaduta), ma non ne vale la pena se il rischio è commettere ulteriori infrazioni presi dal panico o creare pericolo per le atre auto/moto o pedoni nelle vicinanze.
Giusto per darvene un esempio, ecco la cronaca di un motociclista che fugge a ben due posti di blocco per la paura di essere multato a causa dell’assenza dell’assicurazione della sua Suzuki.