Omicidio Stradale: i numeri del 2016 dopo la Legge

Era il 24 Marzo del corrente anno quando la Gazzetta Ufficiale pubblica la tanto attesa legge n. 41 quella con cui l’omicidio stradale diviene reato e il codice penale si arricchisce (si fa per dire) di due nuove tipologie di reati: l’omicidio stradale appunto e il reato di lesioni personali stradali.

Che l’introduzione della legge sull’omicidio stradale fosse urgente è scontato da dire e purtroppo lo riconfermano i dati della Polstrada dall’entrate in vigore della Legge allo scorso settembre: una media di quasi 3 denunce all’autorità giudiziaria da parte della polizia stradale.
Per ora parliamo di denunce e non di verdetti definitivi, ma visto l’ammontare dei numeri le previsioni non sono certo positive. Si parla nel dettaglio di 528 denunce (ricordate che si tratta solo dei dati resi noti dalla Polstrada) di cui 208 denunce riguardano l’omicidio stradale e 338 l’accusa di lesioni gravi o gravissime.

Tra i motivi dei sinistri che hanno causato le relative denunce  spicca la distrazione per svariati motivi (vedi Guida al cellulare: aumentano gli incidenti per distrazione e le vittime della strada), la guida in stato di ebbrezza e/o sotto effetto di droghe.

Ci sono poi i dati dell’Associazione amici e sostenitori della Polizia Stradale (ASAPS) che fanno emergere un altro dato ancor più agghiacciante: +20% degli episodi di pirateria stradale ovvero di omissione di soccorso dopo aver commesso un sinistro che ha causato feriti e morti.

La legge n. 41 del 23 marzo 2016 fu criticata dai più a suo tempo e alla luce di questi dati le polemiche non possono che risaltar fuori. La prima degli appunti riguarda appunto la mancanza tra i comportamenti pericolosi dell’uso di smartphone e device alla guida, della mancata precedenza sia essa ad un semaforo o in una rotatoria, il mettersi alla guida se non si è riposato a sufficienza regola che dovrebbe essere basilare non solo per camionisti e autisti professionali. Tuttavia se da un lato la Legge presenta lacune di questo tipo, dall’altra eccede in severità in riferimento a lesioni lievi: ben 5 anni di revoca della patente se nel sinistro si causa un’inabilità di più di 40 giorni.
La severità della Legge e la paura di una ipotetica reclusione è sicuramente tra le cause dell’aumento della pirateria, ma come ha affermato Damiani, il Presidente dell’ACI, è necessario che si intervenga nuovamente sulla norma altrimenti si rischia di vanificare e compromettere il lavoro tanto atteso e in gran parte del valido del legislatore.