Documento Unico di Circolazione: cos’è e come si ottiene

Il documento unico di circolazione sarà l’unico documento che accompagnerà i passaggi di proprietà dell’auto.

Passaggio di proprietà 2020

Dall’inizio del 2020 non avremo più a che fare con il certificato di proprietà dell’auto, che verrà abolito. Ma non dobbiamo preoccuparci, perché tutte le informazioni contenute nel certificato di proprietà saranno inserite nella carta di circolazione, che a sua volta cambierà nome, diventando il documento unico di circolazione.

Si tratta di una modifica legislativa risalente al 2017, prevista precisamente dal decreto legislativo n. 98/17, che non è però entrata in vigore immediatamente, ma ha invece subito molti rinvii, di cui l’ultimo dovrebbe essere quello inserito nella legge di bilancio del 2018 (L. 145/2018) che ha determinato come questo cambiamento nella documentazione prenda il via all’inizio del 2020.

Ovviamente questa modifica impone tutta una serie di di cambiamenti anche nei rapporti fra pubblica amministrazione e automobilisti: in particolare il Consiglio dei Ministri prevede di modificare con regolamento il D.P.R. 358 del 2000, che tratta la materia dello Sportello Telematico dell’Automobilista. Questa modifica deve introdurre tutte quelle norme che serviranno dopo la modifica dell’assetto normativo, soprattutto in relazione al ruolo del “centro unico di servizio”, ruolo che dovrà essere ricoperto dal Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali e del personale del Ministero.

Sempre dal Consiglio dei Ministri proviene un’ulteriore modifica normativa, nella forma di un regolamente che modifichi il D.P.R. numero 495 del 1992. Questo D.P.R. tratta, fra le altre materie, dell’idoneità psicofisica di tutti quei soggetti che sono stati operati per un trapianto di organo e che vogliano conseguire oppure rinnovare la propria patente di guida. Le novità  che aspettano gli automobilisti sono tante e diverse fra loro, ma tutte orientate a una migliore gestione delle varie pratiche relative anche ai passaggi di proprietà. In particolare, è prevista la creazione degli sportelli online dell’automobilista , che avranno fra i loro compiti anche quello di rilasciare i documenti unici di circolazione e di proprietà dei veicoli. 

L’obiettivo è quello di rendere più semplice, più rapido e più economico tutto il processo del passaggio di proprietà di un veicolo: per questo gli automobilisti non saranno più costretti a un doppio pagamento e soprattutto a inoltrare una doppia domanda, sia al PRA che alla Motorizzazione Civile, per ottenere i certificati di circolazione dei veicoli. Tutto questo comporterà sia un  risparmio di tempo che di costi, perché verranno ridotti sia i costi burocratici che quelli economici (come tariffe e bolli).

Graduale eliminazione del PRA

La normativa che mette mano al sistema dei passaggi di proprietà con il documento unico di circolazione, e dei documenti di circolazione dei veicoli è la riforma Madia, che in origine prevedeva anche una graduale eliminazione degli uffici locali del Pra: questa parte della riforma è stata però rinviata a data da destinarsi. Per cui non cambiano le condizioni per il Pra, la cui gestione è in capo all’Aci ma sempre sottoposta alla vigilanza delle procure competenti per territorio (procure generali e procure della Repubblica), anche se si prevede che per il controllo del sistema informatico entri in gioco la Motorizzazione.

A conti fatti il documento unico di circolazione rimarrà l’unico documento afferente al veicolo, integrando anche quei dati che attualmente si trovano nel nel certificato di proprietà: per il rilascio di questo documento viene prevista una procedura completamente telematica, che parte dal momento in cui viene depositata, sempre online, la domanda presso lo sportello telematico dell’automobilista (Sta). A esito di questa integrazione, la carta di circolazione sarà valida anche per quel che riguarda il nominativo del proprietario del veicolo.

Per quel che riguarda le semplificazioni, è prevista l’abolizione dell’imposta di bollo sul certificato di proprietà (che in effetti non esiste più) e viene posto un limite legale ai compensi che vengono percepiti dal Pra. Infatti per ogni passaggio di proprietà o immatricolazione dell’auto viene previsto un risparmio di 39 euro per gli utenti. Una cifra abbastanza irrisoria se si considera il costo di 300 euro dell’Ipt, l’imposta di trascrizione.

Sarà compito degli sportelli telematici dell’automobilista quello di creare dei fascicoli digitali dei vari documenti, che saranno consegnati solo per via telematica, eliminando la consegna della documentazione presso gli uffici della Motorizzazione civile e del Pra. Fra le modifiche previste dal Dpr ci sono anche quelle relative a un regolamento di esecuzione e attuazione del Codice della strada per quel che riguarda l’accertamento della idoneità psicofisica dei conducenti.

Per il resto non sono previste altre modifiche rilevanti: per esempio, non muta lo status giuridico dei veicoli, che rimangono classificati ancora come «beni mobili registrati» e non vengono risolti gli ormai problemi relativi alle carenze di organico degli uffici della Motorizzazione Civile.